Un tempo protagonista della Milano Nera, Luciano Lutring concede un’intervista a MilanoNera in pillole e … molto di più, reduce da Santa Margherita Ligure dove il 13 giugno scorso era stato invitato a un incontro pubblico con il locale maresciallo dei carabinieri in pensione Careddu, anch’egli scrittore, il quale negli anni tra il 1958 e il 1960 aveva contribuito a dare la caccia al solista del mitra latitante, trascorrendo diverse notti fuori di casa nei posti di blocco con disappunto della consorte. Finalmente il bandito e il maresciallo si sono incontrati, trovandosi reciprocamente simpatici.
L’appuntamento è al bar della stazione di Stresa, dove Luciano Lutring attende con un bicchiere di vino rosso in mano. La scelta del luogo non è casuale, qui durante il periodo della latitanza, dal 1958 al 1 settembre 1965 veniva a prendere Yvonne, la moglie svizzera che non ha mai smesso di amare, quando arrivava con il treno, confondendosi con i turisti. Ogni volta che si ferma un treno, Luciano guarda con attenzione la gente che scende, ripensa alla sua vita, con la velocità del treno che arriva e riparte rivede gioie e dolori, Yvonne non c’è, entra al bar e ordina un bicchiere di vino o di grappa per dimenticare. Luciano viene spesso a Stresa, ama camminare in mezzo alla folla come un fantasma che cerca i suoi ricordi, tra gente che non conosce e lo saluta.
Dopo la cattura e essere stato graziato due volte, la prima in Francia e la seconda in Italia, dal 27.3.1977 Luciano Lutring è un uomo libero, in “attesa di occupazione” sulla carta d’identità, scrive e dipinge. E’ un uomo che ha fede e grazie a ciò è riuscito a sopravvivere in prigione. Va regolarmente a Messa e ogni tanto, per ringraziare di essere vivo entra in chiesa, mette 10 euro nella scatola delle offerte e accende tutte le candeline disponibili. Vive a Massino Visconti sulle alture circostanti il Lago Maggiore con le figlie gemelle che gli erano state affidate piccolissime dal tribunale dei minori.
Il passato è solo materia di spunto per i suoi libri, tra i suoi colpi più eclatanti c’è il furto dei gioielli di Bulgari prestati per le sfilate di Miss Italia il 4 settembre 1963. Dei suoi ultimi libri, Una storia da dimenticare e Catene spezzate, sono stati acquisiti cinematografici. E’ prevista anche la loro traduzione in francese e inglese.
Recentemente è stato contattato via e-mail da una signora francese con il pretesto di essere una sua lettrice e di volerlo conoscere. Dopo alcuni mesi di corrispondenza, in un incontro a Milano, gli ha rivelato di essere la ex compagna di Antoine, il figlio che Luciano aveva avuto da Josette, la compagna francese, e al quale aveva rinunciato perchè era stato catturato prima della sua nascita. Josette, morta qualche anno fa, aveva raccontato al figlio che il padre naturale era morto. Forse nel futuro di Luciano potrebbe esserci anche un incontro con Antoine.
E’ appena uscito per Agar Edizioni, come i due libri precedenti, Come due gocce d’acqua, complicata vicenda famigliare.
Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere
Vorrei poter scrivere la storia finale della mia vita, con i sentimenti le emozioni e le delusioni…
Avrei voluto scrivere Criminali d’Italia.Quella sporca dozzina di Cristiano Armati, che mi ha menzionato mischiandomi insieme a tutti i più squallidi personaggi dell’epoca. (Vallanzasca, Turatello ecc.)
Non avrei voluto scrivere “Il solista del mitra” perchè alcune mie espressioni sono state travisate e mal rappresentate nel film di Lizzani
Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perchè?
Sono uno scrittore di genere, mi piace raccontare la mia storia in dettaglio.
Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare.
Sul comodino tengo la Bibbia, ho fede.
Amo ascoltare le rapsodie tzigane tipo La principessa della Ciarda, Occhi neri…
Via col vento, anche se ho odiato quando Rossella dice “domani è un altro giorno”… per me non c’è un altro giorno, c’è solo l’oggi.
Si può vivere di sola scrittura oggi?
E’ molto dura, la mia vita è sempre stata molto dura, anche quando facevo rapine i soldi non erano mai abbastanza.
Favorevole o contrario alle scuole di scrittura creativa? Perchè?
Contrario, uno deve esprimere quello che ha nel cuore, le emozioni del cuore non si possono comperare.
Tu hai visto la trasposizione cinematografica di un tuo libro: che effetto ti ha fatto? E’ vero che nel passaggio fra la carta e la pellicola si perde qualcosa o no?
I primi due mi hanno lasciato deluso, il primo perchè era troppo blando, e incoerente (svegliati e uccidi) il secondo (lo zingaro) troppo irreale. Ora punto tutto sulla realizzazione del nuovo film dai miei ultimi libri, una vita da dimenticare e catene spezzate.
La pellicola è un attimo fuggente, se non è ben realizzata, si perde qualcosa.