I discepoli del fuoco



alfredo colitto
I discepoli del fuoco
piemme
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In una Bologna invernale del 1311, pochi mesi dopo i fatti di Cuore di ferro ritroviamo la brillante accoppiata: il medico Mondino de’ Liuzzi e l’ex allievo e Templare, Gerardo da Castelbretone, coinvolta in un nuovo delitto…

Un membro del Consiglio degli Anziani Bertrando Lamberti padre di Azzone, nemico giurato di Mondino, viene ritrovato cadavere orribilmente bruciato anche se niente attorno a lui č stato toccato dalle fiamme. Neppure la sedia sulla quale era seduto…

La morte misteriosa, sovrannaturale, che sembra da attribuirsi al diavolo, costringe il medico bolognese a far trasportare il corpo nel suo studio per esaminarlo e lo caccia in un vortice di problemi. Il cadavere del notabile viene trafugato e scompare… Un francescano, che poco prima aveva sentito Bertrando Lamberti in confessione, viene ritrovato assassinato con in tasca un disegno che riproduce il tatuaggio: un mostro alato, con testa di leone e corpo avvinto da un serpente scoperto sul cadavere durante l’autopsia…

Le indagini conducono al culto pagano di Mithra, praticato dai legionari ai tempi di Costantino… Mithra o Zurvan, il dio che presiede allo scorrere del tempo.

Ma la morte, implacabile, continua a colpire. Č la volta di padre Giovanni da San Giminiano, il prete che gestisce l’ufficio del sale. Il suo cadavere presenta le stesse caratteristiche di quello di Lamberti. Ma il religioso, prima di essere consumato dalle fiamme, si č servito di una temperino per incidere qualcosa sulla sua mano… Un ultimo messaggio per additare i suoi assassini? Che rimanda al potere dei magi persiani?

Barcamenandosi tra le astuzie del podestŕ, la doppiezza del capitano del popolo e i tranelli dei nemici, Mondino de’ Liuzzi, un egocentrico ma giusto, forse troppo rispettoso della ragione e dell’autoritŕ, spalleggiato da Gerardo da Castelbretone, deve scoprire il disegno terribile dei nuovi adepti al Dio Mitra. Solo lui puň sventare la minaccia di distruggere la cittŕ prima di Natale.

Ricostruzione ambientale straordinariamente curata, situazioni da cardiopalma, dialogo veloce, scattante. Ottimo il ritorno di Bertrando, umanizzato con le sue incertezza e nobile ma ingenuamente, battagliero.

Ben caratterizzate le figure femminili: Eleonora la moglie maltrattata, Clara la sorella del piccolo Masino e Viviana la figlia del toscano che, pur vittime di fatti della vita, mantengono con fierezza la loro dignitŕ.

patrizia debicke

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