Il giallo per anni in Italia č stato ritenuto un genere da non considerare e quindi da non far rientrare nella letteratura “alta” come ha ricordato Carlo Lucarelli. Poi con Fruttero e Lucentini, via, via fino a Camilleri e ai tanti scrittori “noir” che si sono affermati ecco che alle gialliste e ai giallisti č stato teso il tappeto rosso. Margherita Oggero č l’esempio vivente. Ex insegnante in (quasi) tutti i tipi di scuola č nata e vive a Torino. Ha esordito come scrittrice nel 2002 con il romanzo “La collega tatuata” dove compare per la prima volta la sua protagonista la professoressa (la profia)-ivestigatrice Camilla Baudino. Il terzo libro della serie č “L’amica americana” (Mondadori, Euro 16,50). Ricco di personaggi, di tensione, di punti di vista, di situazioni ivestigative e semplicemente e profondamente umane. Filo del romanzo č la vicenda di morte con delitto, con le conseguenti indagini condotte in parallelo dai carabinieri, dalla polizia e da Camilla.
Da sfondo sempre Torino, con i suoi angoli caratteristici, e dentro il giallo e la suspence c’č sempre l’allegria. I personaggi sono tanti, quelli sempre presenti (Renzo, la mamma, Livietta, il bassotto, Gaetano) e quelli nuovi, tra cui uno dei protagonisti L’Indistruttibile, un “matto” col vizio di fermare il traffico buttandosi in mezzo alle macchine in corsa. Un libro delicato e curioso, un’altra voce felice della letteratura italiana. (davide fent)
Margherita Oggero – L’amica americana – Mondadori GIUDIZIO: